Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) di produzione, autoconsumo e condivisione locale: regole, incentivi e risparmi in bolletta.

Costituirsi in Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) – dando vita ad associazioni di autoproduzione locale – è possibile ottenere forti risparmi in bolletta, con tagli per la spesa energetica fino al 25% sulle utenze domestiche e condominiali e fino al 20% in caso di PMI e distretti artigiani. Non solo: le CER consentono anche l’accesso a specifici incentivi alle Rinnovabili.

Vediamo come funzionano le comunità energetiche, anche alla luce della regolamentazione GSE aggiornata nei mesi scorsi.

Comunità Energetiche Rinnovabili: cosa sono?

Una Comunità di energia rinnovabile (CER) è un soggetto giuridico, autonomo e con partecipazione aperta e volontaria. Il 3 suo obiettivo finale è quello fornire benefici ambientali ed economici alla comunità ai propri azionisti o membri.

Le CER che permettono, anche a piccole imprese e consumatori privati, di diventare produttori di energia green (anche tramite l’impiego di sistemi di accumulo) per autoconsumo collettivo e la condivisione a livello locale.

Una comunità energetica è costituita in maniera differente dai gruppi di autoconsumo collettivo, che agiscono sempre collettivamente ma in virtù di un accordo privato, e che si limitano in genere allo stesso condominio o edificio.

Chi può partecipare ad una comunità energetica?

In base al Regolamento del GSE, possono partecipare alle CER tutti i consumatori persone fisiche, compresi gli azionisti o i membri che possono esercitare anche poteri di controllo.

Oltre ai condomini, possono essere inclusi anche soggetti che operano in ambito commerciale o industriale collocati in pertanto poli logistici, interporti, centri commerciali o distretti industriali, che vengono assimilati ai supercondomini, senza contare scuole ed enti locali.

Tutti possono partecipare alla comunità, anche coloro che sono privi di impianto di produzione. All’interno di una comunità energetica, pertanto, i prosumer sono i soggetti che installano un impianto fotovoltaico e consumer gli altri soggetti che si limitano alla fruizione dell’energia autoprodotta secondo gli accordi della CER.

Come funziona una comunità energetica?

La normativa di rifermento è al momento il DL 162/19 (articolo 42-bis) con provvedimenti attuativi, tra cui la delibera ARERA 318/2020/R/eel e il Decreto MiSE del 16 settembre 2020.

Fino alla pubblicazione dei nuovi provvedimenti che recepiscono la direttiva europea RED II (previsti dal Dlgs 199/2021 di recepimento della direttiva 2018/2001/Ue), si applica la disciplina del decreto Milleproroghe 2020, che definisce regole e incentivi.

Gli impianti della CER devono avere una potenza complessiva minore di 200 kW, di nuova costruzione e collegati alla rete elettrica a media/bassa tensione, utilizzando la stessa cabina di trasformazione sia per il prelievo che per la cessione alla rete.

La tariffa incentivante per la promozione dell’autoconsumo collettivo di energie rinnovabili è anche cumulabile con il Superbonus nei limiti di legge. Tra le nuove regole GSE in ambito CER, ci sono anche  nuove modalità e tempistiche di calcolo dei contributi.

Come si guadagna con le comunità energetiche?

Lo Stato, tramite il GSE, riconosce due due componenti di remunerazione alle CER, pari a  circa 17 centesimi per kWh complessivi sull’energia prodotta e consumata all’interno della comunità. Le due componenti tariffarie sono le seguenti:

  • energia immessa in rete con Ritiro Dedicato (a un prezzo unitario pari al Prezzo Zonale Orario),
  • energia condivisa (incentivo di 12 centesimi per kWh).

Incentivi alle Comunità Energetiche Rinnovabili

Le domande per i contributi riservati alle comunità energetiche e di autoconsumo collettivo si inoltrano dal sito web del GSE, dove sono indicati requisiti, modalità di accesso, schema di contratto e tempi di erogazione degli incentivi, riconosciuti per 20 anni secondo la seguente tariffa per l’energia autoconsumata:

  • 100 €/MWh per autoconsumo collettivo;
  • 110 €/MWh per comunità energetiche rinnovabili.

Nell’ambito del PNRR, per la promozione di Rinnovabili e autoconsumo sono tra l’altro previsti 2,2 miliardi di a sostegno alle comunità energetiche e delle strutture collettive di autoproduzione, ad esempio nei piccoli Comuni.

Comunità Energetiche in Italia: dove sono?

Da recenti studi sul fotovoltaico in Italia è emerso il trend della condivisione a livello locale dei sistemi di autoproduzione e condivisione attraverso le comunità energetiche. Le Comunità Energetiche (Energy Community) operative in Italia sono circa 35, con un altre 60 circa in via di attivazione. A mapparle è Legambiente, che le rileva principalmente in Piemonte, Veneto, Emilia Romagna e Lombardia.

Estendendo il concetto, oltre alle CER esistono anche le CES, ossia Comunità Energetiche Sostenibili per autoproduzione, autoconsumo e condivisione di energia rinnovabile da fonti elettriche e termiche, che si integra con più grandi impianti a tecnologie pulite.

Fonte: www.pmi.it

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